Rinviato ad aprile 2022 il Vinitaly, la grande kermesse dei vini internazionale di Verona
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La notizia arriva dopo diversi tentativi da parte del presidente di Verona Fiere Maurizio Danese e il direttore generale Giovanni Mantovani che hanno cercato di salvare il salvabile, pensando ad una formula che evitasse gli assembramenti.
Purtroppo l’esplosione dei contagi registrata in questi ultimi giorni non permette alla macchina organizzativa di mettersi in moto per l’edizione 2021, arrestando per il secondo anno di fila un intero indotto di produttori e imprenditori.
L’Italia degli eventi si ferma in attesa di tempi migliori.
Il comunicato di Verona fiere:
“Le permanenti incertezze sullo scenario nazionale ed estero e il protrarsi dei divieti ci hanno indotto a riprogrammare definitivamente la 54ª edizione della rassegna nel 2022 – ha detto Maurizio Danese, presidente di Veronafiere SpA –. Si tratta di una scelta di responsabilità, ancorché dolorosa; un ulteriore arresto forzato che priva il vino italiano della sua manifestazione di riferimento per la promozione nazionale e internazionale. In attesa che lo scenario ritorni favorevole – conclude Danese – Vinitaly continua a lavorare congiuntamente con tutti i protagonisti anche istituzionali del settore, a partire dal ministero delle Politiche agricole e Ice-Agenzia oltre a tutte le associazioni e le categorie, per continuare a supportare la competitività del vino made in Italy sia sul mercato interno che sui Paesi già proiettati alla ripresa, Usa, Cina e Russia in primis”.
Purtroppo l’esplosione dei contagi registrata in questi ultimi giorni non permette alla macchina organizzativa di mettersi in moto per l’edizione 2021, arrestando per il secondo anno di fila un intero indotto di produttori e imprenditori.
L’Italia degli eventi si ferma in attesa di tempi migliori.
Il comunicato di Verona fiere:
“Le permanenti incertezze sullo scenario nazionale ed estero e il protrarsi dei divieti ci hanno indotto a riprogrammare definitivamente la 54ª edizione della rassegna nel 2022 – ha detto Maurizio Danese, presidente di Veronafiere SpA –. Si tratta di una scelta di responsabilità, ancorché dolorosa; un ulteriore arresto forzato che priva il vino italiano della sua manifestazione di riferimento per la promozione nazionale e internazionale. In attesa che lo scenario ritorni favorevole – conclude Danese – Vinitaly continua a lavorare congiuntamente con tutti i protagonisti anche istituzionali del settore, a partire dal ministero delle Politiche agricole e Ice-Agenzia oltre a tutte le associazioni e le categorie, per continuare a supportare la competitività del vino made in Italy sia sul mercato interno che sui Paesi già proiettati alla ripresa, Usa, Cina e Russia in primis”.