Manovra: Boccardi (Assoeventi), rifinanziare fondo perduto per imprese Wedding e Eventi privati
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Roma, 2 Dic. – “I comparti degli Eventi, del Wedding e dei Meeting sono stati i primi ad essere fermati dal Dpcm del 4 marzo e forse sono gli unici che non sono più ripartiti. Nonostante i protocolli di riapertura, infatti, poiché le nostre attività si basano su una programmazione semestrale, se non annuale, le nostre aziende hanno patito l’annullamento o il rinvio degli eventi programmati per l’estate a causa della paura e dell’incertezza causate dalla pandemia. E’ assolutamente necessario intervenire nella legge di bilancio rifinanziando il fondo perduto per il nostro comparto inizialmente previsto dal ‘decreto rilancio’ ma poi dimenticato”.
Lo afferma Michele Boccardi, presidente di Assoeventi, l’associazione di Confindustria dei settori Events, Luxury e Wedding, intervenendo alla riunione di coordinamento, in videoconferenza, indetta dal presidente di Confindustria Bonomi con tutti i presidenti delle associazioni confederate.
“Quando a settembre – continua Boccardi – abbiamo ripreso a riprogrammare gli eventi precedentemente rinviati, è intervenuto il Dpcm del 13 ottobre che ha inibito nuovamente le nostre attività. Nonostante questo stop forzato, tutti i decreti economici hanno purtroppo escluso le nostre attività da aiuti e ristori: al di là delle promesse, infatti, finora il Governo è rimasto sordo alle nostre richieste. Il nostro comparto è stato mortificato, eppure rappresenta 46630 aziende, circa 800mila addetti, un fatturato di 64 miliardi di euro e un indotto che ne vale almeno 10 volte tanto. Rischiamo l’estinzione perché, vivendo di programmazione, il primo trimestre del 2021 è già saltato e il secondo trimestre è a rischio”.
Lo afferma Michele Boccardi, presidente di Assoeventi, l’associazione di Confindustria dei settori Events, Luxury e Wedding, intervenendo alla riunione di coordinamento, in videoconferenza, indetta dal presidente di Confindustria Bonomi con tutti i presidenti delle associazioni confederate.
“Quando a settembre – continua Boccardi – abbiamo ripreso a riprogrammare gli eventi precedentemente rinviati, è intervenuto il Dpcm del 13 ottobre che ha inibito nuovamente le nostre attività. Nonostante questo stop forzato, tutti i decreti economici hanno purtroppo escluso le nostre attività da aiuti e ristori: al di là delle promesse, infatti, finora il Governo è rimasto sordo alle nostre richieste. Il nostro comparto è stato mortificato, eppure rappresenta 46630 aziende, circa 800mila addetti, un fatturato di 64 miliardi di euro e un indotto che ne vale almeno 10 volte tanto. Rischiamo l’estinzione perché, vivendo di programmazione, il primo trimestre del 2021 è già saltato e il secondo trimestre è a rischio”.